Il Krasnye Krylia conquista l'EuroChallenge

In attesa di scoprire chi si aggiudicherà l'Eurolega, le squadre russe continuano a vincere  nelle coppe europee. Dopo il Lokomotiv Kuban, oggi il Krasnye Krylia Samara ha conquistato l'EuroChallenge battendo in finale i padroni di casa del Pinar Karsiyaka per 77-76 al termine di un match a dir poco tirato e degno di una finale di una competizione continentale. A decidere la gara è stato un libero dell'ala Lamayn Wilson realizzato a 12" dalla sirena finale.
I biancorossi hanno così completato il loro percorso perfetto, non sono mai stati sconfitti in questa edizione dell'EuroChallenge, e si sono imposti grazie al loro carattere e grinta che non hanno mai perso in questa finale. Il rischio infatti di veder tutto svanire dopo una stagione perfetta si è materializzato nel secondo quarto quando Izmir, molto più reattiva e veloce sia in difesa che a rimbalzo, con Mutaf e Dixon dava inizio ad una grandinata che consentiva ai rossoverdi di dare il primo strappo importante al match (46-34, 20'). Ad inizio ripresa le cose non sembravano mutare e gli uomini di Ufuk Sarica, cercando costantemente sotto canestro Thomas e Aminu, toccavano il +17 di vantaggio (53-36, 25'). Sull'orlo del baratro però viene fuori la grande squadra e gli ospiti hanno reagito in maniera veemente. La truppa capeggiata da Sergey Bazarevich ha cominciato a pressare a più non posso e con la premiata coppia Miles-Simmons ha propiziato un break di 14-1 che ha riaperto la gara (55-54, 30'). L'incontro a questo punto è diventato incandescente (69-68, 37') e nella retta d'arrivo la freddezza russa ha fatto la differenza. Per i campioni vanno sottolineate le prestazioni di Collins (18pt, 4/6 da tre), una vecchia volpe che nel finale di gara si è scatenato a suon di triple, Chester Simmons (18pt) e l'ex Caserta Andre Smith (14pt+7rimb).
Ai turchi, sospinti per tutti i 40' dal caldissimo pubblico della Karşıyaka Arena, non sono bastati di Bobby Dixon (23pt, 5rimb, 6ass) e il giovane Mutaf (16pt) e rimane il rammarico per non aver chiuso la partita quando avevano messo da parte un tesoretto a dir poco importante