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FIBA Europe Cup 06/04/2012, 17.26

Eurochallenge, lo Szolnoki Olaj vuole essere profeta in patria

Gli ungheresi sono la cenerentola della Final Four, ma davanti al pubblico di casa vogliono giocarsi tutte le carte possibili. Il cecchino Horvath e il "magiaro d'Alabama" Trotter sono le punte di diamante

FIBA Europe Cup

Dal 27 al 29 aprile la città ungherese di Debrecen ospiterà la Final Four di Euro Challenge, la terza competizione continentale. Quest'anno a contendersi lo scettro che lo scorso anno fu conquistato dagli sloveni del Novo Mesto (nel 2009 si impose la Virtus, ultima affermazione italiana in Europa), saranno il Besiktas (Tur), lo Szolnoki Olaj (Hun), il Triumph Lyubertsy (Rus) ed l'Elan Chalon (Fra). In questo primo appuntamento di presentazione delle formazioni ci  soffermeremo sulla squadra che quasi sicuramente conterà sul maggior supporto degli spettatori che seguiranno l'evento dagli spalti del Fönix Hall, un impianto da circa 8500 posti: parliamo degli ungheresi dello Szolnoki Olaj.

 

La compagine allenata da Peter Por è la cenerentola delle finali, per fama e storia, e di sicuro la squadra che nessuno fra gli addetti ai lavori poteva immaginare di vedere scendere sul parquet per contendersi il trofeo. I rossoneri però lungo il loro cammino hanno mietuto vittime importanti come il Pau Orthez, gli Artland Dragons e il Tekekom Bonn. Nei quarti di finale poi gli ungheresi hanno avuto la meglio, in gara 3 dopo una serie molto tirata, sul Ventplis. I campioni dell'Ungheria hanno dimostrato di avere tanta forza d'animo e voglia di applicarsi per migliorare ogni aspetto del gioco. Il roster è formato da molti giocatori magiari che, seppur non di primo pelo, smaniano per sfruttare al meglio un palcoscenico importante. L'elemento più rappresentativo è Akos Horvath (13.3pt+2.8ass), guardia classe '81 da parecchi anni nel giro della Nazionale. Il giocatore nativo di Budapest oltre a possedere una discreta visione di gioco, è un cecchino dai 6.75, il 4/4 in gara 3 con il Ventsplis ed il 53.5% in stagione sono un gran bel biglietto da visita. Se i magiari, a parte Horvath, devono produrre il lavoro sporco, coach Por in attacco punta tutte le sue fisches sul trio americano Trotter-Mills-Gay. Trotter (17pt+4.4rimb) è il primo terminale offensivo della squadra, ma riesce anche a dare un ottimo contributo in fase difensiva. A Szolnoki pare trovarsi molto bene. Dopo essere uscito dal college dell'Alabama, dove è risultato uno dei migliori atleti, anche se questo non gli è valso la chiamata dalla Nba, Trotter ha giocato in Germania, Francia e Finlandia poi lo scorso anno, dopo aver vinto lo scudetto, ha ricevuto la cittadinanza ungherese ed ha partecipato ad Euro 2011, realizzando 11 punti a partita conditi da quattro rimbalzi. Mills (11.8pt, 6.3rimb, 2.9ass) è una guardia/ala mobile ed energica, capace di dare molti extra possessi. Quando la palla non entra molto spesso è proprio lui il primo ad acciuffarla, riuscendo ad eludere i lunghi avversari. Arrivato dai georgiani del Sokhumi a stagione in corso, anche per migliorare l'attuale terza posizione del campionato ungherese, Brandon Gay (9.5pt+3.6rimb) ha il compito di aumentare il tonnellaggio sotto canestro e sfruttare il suo ruolo da intimidatore.

 

Ora sul cammino della finale i rossoneri incontreranno il Besiktas, favorito numero uno: gli uomini di Por vogliono continuare a stupire. Il match può sembrare una montagna insuperabile, ma tenendo alta l'intensità a rimbalzo e cercando di mantenersi in scia ai turchi per tutti i quaranta minuti, nel finale la mira di Horvath e il talento di Trotter potrebbero regalarci l'ennesima sorpresa.

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E. Carchia

E. Carchia

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