Il quintetto ideale della prima giornata
Attorno all'mvp di giornata Hickman Teodosic, Doellman, Singleton e Bargnani. Il timone ad Andrea Trinchieri, nonostante il ko a Istanbul
MILOS TEODOSIC (Cska)
Il Cska, può correre, affondare, travolgere, con la gentile concessione della difesa del Galatasaray. E allora Milos diventa centro del sistema, con una giornata da 42 punti prodotti tra canestri e assist. Doppia doppia da 20+11, che cela qualche errore di troppo al tiro (6/15): l’intesa con James Augustine è già interessante.
RICKY HICKMAN (Olimpia Milano)
Chiavi in mano, come ai tempi del Maccabi. Ricky Hickman è tornato come se nulla, in Turchia, fosse accaduto. Gli infortuni sono superati, i tendini tengono, Jasmin Repesa allora gli affida la macchina dopo la dovuta gestione in campionato. 30’ in campo (Kalnietis acciaccato), luce d’esperienza per un gruppo ancora in assestamento… e 22 punti. Per lui il riconoscimento ufficiale di Euroleague come mvp della prima giornata.
JUSTIN DOELLMAN (Barcellona)
A Kazan Tomic è il totem, Navarro la soluzione, ma Doellman è il filo conduttore sui 40’. Ne trascorre 33 in campo, da unica soluzione offensiva nei primi tre quarti, firmando poi il canestro dello stacco decisivo nel finale. 23 punti con 5 rimbalzi e 2 assist a condire il tutto.
CHRIS SINGLETON (Panathinaikos)
I numeri non sono tutto, anche se 13 punti e 7 rimbalzi aiutano a vivere meglio. Di fatto l’ex Kuban trova il canestro dalla distanza (due triple) quando lo Zalgiris inizia a fare paura, ed alza l’intensità difensiva con Gist per chiudere il canestro nell’atto culminante. Elemento equilibratore per Pedoulakis, e non solo.
ANDREA BARGNANI (Vitoria)
26 punti in 25’ di gioco, con 10/14 al tiro. Una soluzione offensiva che rasenta la perfezione, cavalcata da Alonso quasi solamente con tiri piedi a terra dalla distanza. Una prima risposta importante dieci anni dopo il Rising Trophy del 2006.
COACH ANDREA TRINCHIERI (Bamberg)
Sconfitto sì, ma alla Ulker Sports Arena e probabilmente solo per un’errata gestione individuale dei momenti caldi. Il suo Bamberg gioca così la partita quasi perfetta, controllando il ritmo, mantenendo basso il punteggio, andando sotto pelle alle difficoltà messe in mostra dalla squadra di Obradovic. Di successo, ma non perdente.