Banchi: In Europa non fatto il salto di qualità quando l'asticella si è alzata
Le parole del coach di Milano a poche ore dalla fondamentale sfida contro l'Efes
Dopo aver passato il primo girone Milano sta faticando tantissimo nelle Top 16 e stasera ha l’obbligo di vincere contro l’Efes per continuare a sperare nella qualificazione.
Sofferenza in Euroleague. Di realistico c'è il valore assoluto degli avversari. Tutti di altissimo profilo. Nella prima fase siamo finiti in un girone in cui tutte le squadre avevano vinto il proprio campionato. In Top 16 solo Nizhny e Vitoria non guidano i rispettivi tornei nazionali. Certo, la sensazione è quella di non aver proseguito quel processo intrapreso l'anno scorso: non abbiamo fatto il salto quando l'asticella si è alzata. Purtroppo quell'inizio disgraziato con Novgorod è stato uno shock. Quella sconfitta ha appesantito i giudizi e l'atmosfera. Giochiamo con l'obbligo di dover rimediare a quell'errore e non è lo stato d'animo ideale. Il campo però è un arbitro insindacabile: avevamo la percezione di poter approcciare le Top 16 in altro modo e al momento siamo stati smentiti.
Strada da percorrere. La strada è quella tracciata da Malaga che da 10 anni gioca le Top 16: mantenersi costantemente a certi livelli e sfruttare i varchi che si creano. Per fare ciò bisogna replicare negli anni strategie e programmazione, con la capacità di trattenere il proprio asse portante che per noi vuol dire Hackett, Gentile e Melli.
Responsabilità. Siamo tutti responsabili. Sono cosciente della sensazione di inadeguatezza, tecnica o fisica, che in Europa a volte trasmettiamo.
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