Jordi Bertomeu parla del futuro dell'Eurolega
Il CEO dell'Eurolega ha risposto alle domande dei giornalisti a Tel-Aviv
Jordi Bertomeu, CEO dell'Eurolega, ha risposto alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa in quel di Tel-Aviv. Bertomeu ha parlato di diversi argomenti riguardanti il presente e il futuro della competizione.
Sulla cooperazione presente e futura con la NBA: "Speriamo di incrementare ancora le possibilità di incontri estivi e di partnership a livello di eventi ma per quanto riguarda partite ufficiali o addirittura avere una division della NBA qui in Eurolega, non vedo le condizioni di fattibilità ne a breve nè a medio termine"
Sulla collaborazione con le varie leghe europee: "Stiamo cercando di lavorare in sinergia con tutti per ridurre al minimo le differenze tra i vari sistemi e far si che questa competizione sia davvero equa per tutte le squadre. Sappiamo che parificare tutto al 100% sarà pressochè impossibile ma speriamo comunque di limare al minimo tutte le differenze"
Sul qualification round: "Dall'anno prossimo il qualification round verrà eliminato, non vediamo nessun vantaggio in questo tipo di sistema, visto che le squadre arrivano spesso impreparate o incomplete"
Sulla modifica dei calendari della FIBA e la nuova finestra per le competizioni delle nazionali: "Ci piacciono molte delle idee che la FIBA sta avendo, come l'impostazione di Europei e Mondiali sul modello calcistico come tempistica. L'unico punto di disaccordo con la FIBA riguarda questa nuova finestra dei calendari durante la stagione. I club sono infelici perchè ritengono che questa nuova finestra vada a disturbare i loro interessi, inoltre viola un accordo che noi avevamo siglato con la FIBA che riservava le competizioni da Settembre alle ultime due settimane di Giugno solo alle squadre di club. Ma visto che la FIBA ha preso una decisione ufficiale, non possiamo far altro che sederci ad un tavolo per cercare di trovare dei punti di contatto e fare funzionare le cose per tutti"
Sulla possibilità di una introduzione di un salary cap in stile NBA: "Se si prende a modello la NBA come sistema di salary cap, credo che quel tipo di sistema non sia realizzabile in Europa per il semplice fatto che ci sono diversi sistemi di tassazione. In Russia c'è una tassazione molto diversa da quella che ci può essere in Israele o in Germania, mentre negli Stati Uniti il salary cap ha una regola unica per tutte le franchigie, c'è un sistema più unificato. Noi comunque abbiamo approvato tre anni un sistema di fair-play finanziario che inizierà ad entrare in vigore dal prossimo anno. Una delle norme introdotte sarà di impedire che una determinata porzione del budget di un team sia destinabile al salario dei giocatori".