Paolo Galbiati: Contro lo Zenit una sfida da dentro o fuori
Le parole del neo coach di Torino
“Giocheremo contro una squadra molto forte – esordisce Galbiati – che ha recentemente inserito in roster un giocatore abile come Malcolm Griffin, elemento andato a rinforzare ulteriormente il pacchetto degli esterni. L’arma migliore dello Zenit è la capacità di correre e colpire in transizione, oltre all’abilità tecnica dei suoi singoli nell’uno contro uno. Temibili anche i lunghi. Una sfida, quella di domani sera, da dentro o fuori. Se per lo Zenit i quarti di finale erano un chiaro obiettivo d’inizio torneo non si può dire la stessa cosa per noi, ma quando si arriva a questo punto della competizione è giusto scendere sul parquet per ottenere il massimo. Lo faremo, anche se stiamo attraversando un momento difficile. Stiamo preparando la partita con tanta concentrazione e chiediamo ad ognuno di dare qualcosa in più in campo. Un possesso in più, un tuffo in più, una corsa aggiuntiva. Difficile vincere e farlo con 12 punti di scarto, ma ci proveremo cercando di mettere sul terreno di gioco tutto ciò che abbiamo. Questo chiedo a me stesso, a tutti noi e chiaramente ai giocatori. Faccio anche un appello al pubblico affinché sia con noi, dall’inizio alla fine. Sappiamo quanto al PalaRuffini questo possa fare la differenza e ci contiamo”.
Quale squadra scenderà in campo domani sera?: “Non siamo al cento per cento fisicamente – conclude Galbiati – e sarà la rifinitura di domani mattina a chiarire la possibilità o meno di schierare Lamar Patterson. Ribadisco che sarà fondamentale lo spirito con cui affronteremo questa difficile e al contempo motivante sfida”.