Nano Press
Facebook Twitter Instagram Google+ YouTube RSS Feed Italiano English Türkiye
EuroCup 18/11/2014, 09.43

Prime valutazioni della stagione di Eurocup con Pietro Scibetta

Intervista al giornalista de La Repubblica e commentatore per Eurosport 2 proprio della Eurocup

EuroCup

Inizia oggi il girone di ritorno della regular season di Eurocup ed è già tempo di prime valutazioni. Il nostro ospite, per approfondire sia le prospettive delle squadre italiane che della competizione nel suo complesso, è Pietro Scibetta. Giornalista de La Repubblica e commentatore per Eurosport 2 proprio delle gare di Eurocup e che ringraziamo come sempre per gentilezza e disponibilità.

 

Sportando: Partiamo subito da un primo bilancio del girone di andata delle italiane, forse un po’ al di sotto delle aspettative.

Scibetta: “Numeri alla mano potevamo e speravamo in una situazione più confortante. A parte Roma, che dove ha brillato un grande Triche e che è riuscita anche a strappare gare importanti che sembravano compromesse come quella con Oldenburg, sia Reggio Emilia che Cantù, per motivi diversi, sono state al di sotto delle aspettative. La Grissin Bon ha pagato in parte la sfortuna, non avere a disposizione giocatori di caratura europea come Drake Diener, Darjus Lavrinovic e Silins ha sicuramente danneggiato la squadra di coach Menetti che, grazie anche al loro contributo ed esperienza, avrebbe potuto strappare qualche vittoria in più, come con Bonn ma non solo. Chiaro che a queste assenze hanno fatto da contraltare anche i tanti minuti concessi ad Amedeo Della Valle e Federico Mussini che hanno dimostrato coraggio e voglia di prendersi responsabilità importanti, come nella vittoria contro Bamberg, ma che costringono comunque i reggiani ad un basket fatto di scelte rischiose che in Europa puoi pagare. Discorso diverso per la FoxTown che ha assemblato un roster ricco di individualità interessanti, ma sino ad ora al talento indubbio non è seguito un gioco corale. Nelle partite casalinghe l’atletismo, la grande spinta del pubblico del Pianella possono essere un fattore importante, in trasferta però certe carenze in termini di coralità costano quando hai tanti solisti che provano a risolvere la partita da soli lasciando Eric Williams a vivere quasi esclusivamente di rimbalzi d’attacco e poco altro. La partita contro Gran Canaria è stata la rappresentazione perfetta delle difficoltà di inizio stagione dei brianzoli, contro una squadra molto organizzata e sicura appena sono terminate le munizioni in attacco, in quel caso uno scatenato Feldeine, è arrivato inevitabile il crollo”.

 

Sportando: Quindi difficile sperare in un en-plein alla fine del girone di ritorno con tutte le squadre italiane al secondo turno?

Scibetta: “Al momento sembra difficile pensare ad un’ipotesi del genere, che peraltro tutti ci auguriamo. Roma è ben posizionata, sarebbe già a mio parere un bel risultato se una tra Cantù e Reggio riuscisse a strappare il biglietto per la seconda fase. In generale dobbiamo anche guardare questi segnali che ci arrivano da queste prime cinque partite. Se anche una squadra con tanto potenziale e che è in cima al nostro campionato come Reggio Emilia ed una leggitimamente ambiziosa come Cantù fanno enorme fatica contro squadre come Bonn od Artland significa che dobbiamo affrontare seriamente diverse questioni”.

 

Sportando: Passando ad una prima analisi della competizione nel suo complesso, quali a tuo parere le sorprese, le conferme e le novità sia individuali che di squadra partendo dalla conference occidentale.

Scibetta: “Mi ha molto ben impressionato Gran Canaria. Durante la telecronaca della partita contro Cantù coach Dan Peterson ha definito gli spagnoli una squadra anni ’80 per il tipo di basket giocato, non credo sia estraneo in questo la presenza di un coach navigato come Aito in panchina. Molti tagli, ottimo gioco senza palla, la gestione affidata ad un regista classico come Dellas che aziona un attacco molto piacevole da vedersi. Ed a proposito di belle sorprese proprio uno dei terminali offensivi di Dellas è stato spesso Kyle Kuric che ha fatto una prima parte di regular season eccellente non limitandosi alle sole conclusioni dal perimetro, già specialità della casa, ma anche a tanti altri aspetti del gioco che lo hanno visto sicuramente progredire”.

 

Sportando: Per finire partiamo con le tue valutazioni sulla conference orientale che è dominata dalle corazzate russe.

Scibetta: “Il dominio delle squadre russe, almeno nella prima fase, credo fosse sicuramente pronosticabile. Khimki, nonostante un paio di sconfitte, ha un roster sempre di altissima qualità. Ha giocatori di classe e di grande esperienza come Monia, lunghi affidabili e navigati come Davis e Augustine, oltre ad un backcourt di grande potenzialità offensiva con Koponen, Popovich ed il campione d’Europa in carica Rice, oltre all’aggiunta di un atleta giovane ed in crescita ma già esperto come Lauvergne. Kuban, che sta dominando il suo girone, ma anche la stessa San Pietroburgo hanno comunque potenziale per andare molto avanti. Sulle delusioni facile parlare di Partizan Belgrado e Stelmet Zielona Gora. Per i serbi forse fa più impressione la classifica che non la qualità di gioco espresso in se. La squadra di Belgrado vive sicuramente una congiuntura difficile sia economicamente ma anche in termini di talento complessivo. Sia a Gerusalemme che a Volgograd ha messo in mostra momenti di basket promettente, soprattutto in casa dell’Hapoel, ma in entrambe le occasioni non è riuscita a vincere dimostrano limiti evidenti evidenti di talento rispetto al passato. Ancora più deludente il cammino dei polacchi che da squadra rivelazione che si era affacciata con fiducia all'Eurolega nelle scorse stragioni ora è l'unica a non aver vinto nemmeno una gara nel girone di andata di Eurocup”.

 

Sportando: Anche qui una tua panoramica sui giocatori più interessanti che hai avuto modo di vedere durante la prima fase di regular season.

Scibetta: “Sui giocatori che mi hanno colpito posso citare alcuni che ho visto nella sfida commentata su Eurosport 2 ovvero tre giocatori dello Zenit San Pietroburgo. Uno è Dmitry Kulagin: grande talento, giocatore potenzialmente pazzesco e sicuramente completo. Forse non facile da gestire ma sicuramente sarebbe uno spreco non vederlo emergere nei prossimi anni. Walter Hodge invece è un altro giocatore che mi è sempre piaciuto, non solo per la capacità di improvvisazione e creatività. Ancora resta da comprendere cosa sia successo a Vitoria lo scorso anno dove è stato sostanzialmente confinato ai margini della panchina. L'ultima citazione è per Evgeny Valiev, è stato sostanzialmente chirurgico contro il Khimki, ha fatto una gara quasi perfetta ed è stato protagonista in tutte le giocate chiave che di fatto hanno deciso la partita. Valiev è il classico giocatore che ti fa osservare con piacere l'Eurocup, un torneo che ti permette di seguire atleti estremamente interessanti che difficilmente potremo vedere nel nostro campionato ma che rendono più gustosa ed accattivante la competizione”.

© Riproduzione riservata
M. Taminelli

M. Taminelli

Potrebbero interessarti
Comments Occorre essere registrati per poter commentare 2 Commenti
  • Martxel13 18/11/2014, 11.15

    Si, comunque Bellas, non Dellas.

  • Mettawp 18/11/2014, 10.08

    Kuric fenomeno assoluto. È partito un po' piano, ma in Europa può fare la differenza. È un ottimo tiratore, ma è molto più di un tiratore!