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Altre leghe 07/01/2015, 17.44

Intervista con Lia Cruz alla scoperta del fenomeno basket nelle Filippine

Lia Cruz è una giornalista sportiva e popolare volto del canale nazionale filippino TV5 che ha seguito l’avventura della squadra asiatica anche durante i recenti mondiali 2014 in Spagna

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Tempo di finali per la PBA, campionato nazionale filippino, che ha già visto disputarsi gara 1 con la vittoria degli Alaska Aces sui San Miguel Beermen per 88-82 dopo un overtime. Tante emozioni, un finale da thriller dopo una rimonta pazzesca, e le emozioni di una nazione che ha di fatto ormai adottato da decenni il basket come sport nazionale. Un fenomeno che arriva da lontano e che analizziamo in compagnia di Lia Cruz, giornalista sportiva e popolare volto del canale nazionale filippino TV5 che ha seguito l’avventura della squadra asiatica anche durante i recenti mondiali 2014 in Spagna.

 

SPORTANDO: Facile partire quando si racconta del basket filippino della passione della gente, in questa settimana sono già partite le finals della PBA (Philippine Basketball Association). Meno di tre mesi fa proprio alla Philipine Arena si è registrato un afflusso di oltre 52mila persone, un dato a dir poco impressionante, da dove nasce tutto questo amore per il basket?

CRUZ: “Difficile fare una ricostruzione storica attendibile quando si parla di un amore così viscerale tra la nostra nazione ed il basket. Sicuramente arriva da lontano, ormai stiamo parlando di quasi un secolo sicuramente e determinante è stata l’occupazione americana negli anni 20’, difficile anche fornire una spiegazione razionale a tutto questo. Posso solo garantirti che il basket è di gran lunga lo sport nazionale filippino, in qualunque delle nostre isole, anche la più sperduta puoi trovare un playground e decine di ragazzi che giocano, siamo semplicemente pazzi per il basket”.

 

SPORTANDO: Una “follia” che contagia tutti e che resiste anche nei momenti più difficili. Ogni anno il vostro paese viene colpito duramente dai tifoni che imperversano in quella zona d’Asia ma il basket è a volte un sinonimo di rinascita anche dopo eventi catastrofici.

CRUZ: “Purtroppo come ricordavi il nostro paese subisce l’arrivo di diversi tifoni, alcuni dei quali devastanti come l’Hagiput dello scorso dicembre. Sto collaborando in questi anni con il World Meteorological Organization delle Nazioni Unite che controlla i cambiamenti climatici in corso, il nostro paese è in prima fila in questo tipo di emergenze. E dopo l’emergenza uno dei primi segnali di ripresa, di voglia di ricominciare è rappresentato proprio dal basket. Non mi riferisco al basket professionistico od universitario ma proprio al basket da strada. La nostra gente, dopo le principali infrastrutture ovviamente, si dedica a ricostruire piccoli ed improvvisati playground, spesso attraverso l’aiuto ed il sostegno da parte dei nostri giocatori più importanti. A volte basta solo davvero un canestro sistemato in qualche strada ai margini di Manila o di un’isola lontana per far riemergere la nostra passione intatta. E’ forse uno dei nostri modi di mandare un segnale di orgoglio, vogliamo rialzare la testa, ricominciare a sorridere, anche dopo un momento di grande sofferenza collettiva”.

 

(FOTO: FIBA, via RAPPLER)

 

SPORTANDO: Orgoglio nazionale che emerge a tutte le partite degli “Smart Gilas” la squadra che ha divertito e colpito tanti appassionati di basket in tutto il mondo durante la kermesse spagnola del 2014. Simboli di questa squadra, oltre ad un Andray Blatche assoluto idolo e trascinatore delle folle, coach Chot Reyes e capitan Jimmy Alapag, veterani e cuore autentico di un team seguitissimo in patria e dai tanti tifosi presenti anche a Siviglia lo scorso settembre. 

CRUZ: “Coach Chot è un allenatore di grandissimo istinto e passione, come quasi tutti i coach filippini del resto. Ha carisma, è legatissimo ai giocatori ed ha sempre avuto un impatto emotivo forte sia sulla squadra che sui tifosi filippini. Jimmy Alapag è la sua ideale continuazione in campo, la mano e l’anima del coach sul parquet. Il capitano che tutti vorrebbero avere sia in termini di coraggio che di agonismo, un esempio per compagni di squadra e per il pubblico. I nostri tifosi lo adorano. Adesso però sono in atto dei cambiamenti, Reyes ha lasciato la nazionale e siamo in fase di ricostruzione, coach Ted Baldwin curerà questo cambiamento”.

 

SPORTANDO: E’ il momento delle Finals nella PBA, tanto pubblico anche in questo caso e rivalità in campo e fuori.

CRUZ: “Sicuramente la finale è molto attesa, non mancheranno emozioni e tanta gente a vedere le partite. Ma questa rivalità tra Alaska Aces e San Miguel Beermen (ed in generale di qualunque sfida di PBA) non può nemmeno avvicinare quella dei college tra Ateneo e La Salle, li si che c’è tutto il cuore e l’agonismo delle vere sfide sentite nelle Filippine. Ho iniziato proprio la mia carriera giornalistica realizzando interviste durante queste sfide sia per la radio che per la TV quando ero ancora studentessa ad Ateneo. Non puoi capire l’atmosfera pazzesca che si respira, una rivalità folle ed ogni partita vale come tutta una stagione. Per provare a comprenderla meglio consiglierei a tutti la lettura di Pacific Rims scritto da Rafe Bartholomew, giornalista di Grantland. Se vuoi davvero entrare nello spirito della passione e del tifo nel basket filippino devi assistere almeno una volta ad Ateneo vs La Salle!”.

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M. Taminelli

M. Taminelli

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