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Altre leghe 28/12/2014, 10.11

Ventiquattresima giornata di CBA, il riepilogo e i dati

L'MVP della giornata, la classifica, il miglior cinese...e il giocatore più ignorante della giornata

Altre leghe

SORPRESA: QINGDAO DOUBLE STAR. Più che una sorpresa si possono definire una realtà: una sola sconfitta nelle ultime 10 partite, la seconda striscia vincente di tutto il campionato, e se non fosse per un brutto ed incerto inizio di campionato, dove pagavano una difesa orrida ed un attacco spuntato anche per colpa del poco feeling tra gli stranieri, l’ex squadra di T-Mac (in foto nella stagione 2012) sarebbe indiscutibilmente al posto della deludente Pechino, altra decaduta in questa metà di campionato cinese, in 3° piazza. Con un saldo canestri fatti - subiti sempre più forte attivo, ora a ben 194 a sole 28 lunghezze da quello di Beijing ed a soli 12 punti per raggiungere la vetta come squadra più prolifica del campionato ora appartenente agli ignoranti di Zhejiang, la squadra più pazza del campionato non si pone limiti: con un Haddadi che “gasoleggia” ad ogni partita, l’undersized Harris (out le ultime gare per infortunio) che fa a botte con tutte le second unit che si trova davanti e con il play nato a Carbondale, nell’Illinois, che non fa altro che far cesto, gli obbiettivi possono essere davvero illimitati. Questo turno è toccato ai “semplici” Bayi Rockets, ma qualche turno fa toccò agli allora imbattuti perdere in casa contro la squadra dei pneumatici. Occhio davvero, in giornata possono battere realmente chiunque, se poi viaggi tra panchina e titolari a 5.1 punti minuto, e se ne cominci a subire solo 2.2 a minuto (10 giornate fa erano 2.5), poco distante dai 1.9 di Liaoning… 10

 

 

DELUSIONE: XINJIANG FLYING TIGERS. Mamma mia che periodino che stanno passando sulle innevate di Urumqi, nella regione dello Xinjiang. 4 sconfitte nelle ultime 10, due nelle ultime tre, conducono la squadra delle tigri albine alla caduta libera, da 4° forza indiscussa del campionato a far a mazzate nei bassifondi playoff, ora al 7° posto. Questo turno l’avversario di turno era Liaoning, non proprio una passeggiata, ma come spesso accade quest’anno la poca scorza dura degli uomini capitanati da Andray porta ad una meritata sconfitta. Poi ci sono i cambiamenti in corsa che di certo non hanno facilitato l’opera di coach Wan-Jun Cui, l’ultimo arrivato, Telfair ha sconvolto non poco il modo di giocare del gruppo, pensando più ai fattacci suoi che alla squadra (peggiore nel rapporto assist/fga ppgg tra i play titolari in CBA). Tira tanto, male (su 17 tiri a partita gliene entrano 6.8) e perde molti palloni 2.78, rubando spazio, tiri e USG a Blatche e compagni. Non facilissima la convivenza tra le parti ed il fantasma Bonneau non ha fatto che aggravare ulteriormente le cose, almeno Crawford era un matto da legare, ma segnava senza rompere le scatole a nessuno… Insomma, il cugino di Stephon Marbury per ora non s’è fatto voler bene. Rimpiangere l’ex GSW e BOS, bene ma non benissimo. In attesa di tempi migliori, e dell’arrivo dei playoff (dove si aspetta un primo turno davvero di passione con incrocio con Guangdong), intanto il coach ne approfitta per dar riposo ai titolari, togliendo minuti qua e là. 4

 

 

 

MVP: CHARLES GAINES. Il discorso è realmente semplice: qualcuno che faccia (finta) di difendere serve in qualsiasi squadra, ancor più se tale squadra è solo un “corri – tira, e se non puoi tirare tira lo stesso”. Se i tori dorati di Zhejiang hanno a roster gente come Errick McCollum, il peggior difensore del torneo con un umiliante 128.3 (per intederci, ventotto punti subiti ogni cento possessi in più quando è presente lui in campo, peggio del peggiore in NBA che fa 122.3), allora si può comprendere come l’assenza del giunonico Gaines pesasse alla fine dei 48 minuti di gioco. Non è che stiamo parlando di un bestione straripante in D, il suo DRtg di 116.8 sembra un dato di livello assoluto visto che stiamo analizzando la peggiore difesa della CBA con più di 120 punti subiti a partita (…), ma se si considera quanto i suoi 110 chili possano incidere offensivamente (128.9 l’ORtg) abbiamo di fronte una delle ali forti più incisive di tutto il campionato. Nella recente partita nella quale Zhejiang vince per 120 a 111 contro un’ottima squadra da playoff come gli Shandong Lions (12 W 12 L, 11° posto), il 33enne Charles distrugge i tabelloni del Yiwu Maeho Sports Center: in 38 minuti di utilizzo da titolare colleziona un ottimo 12 su 16 al tiro con 8 su 10 ai liberi che gli garantiscono di portarsi a casa 32 punti, raccatta la mostruosa cifra di 25 rimbalzi (9 offensivi, 21.01% di OREB%, 6.14 di media, 1° in CBA), ruba un pallone e ne blocca 2. Quando la tatuatissima power forward uscita da Southern Mississippi scende in campo Zhejiang innanzitutto vince, poi domina letteralmente gli avversari, in questo caso l’ex NBA Earl Clark, come dimostrano le sue medie di campionato: con un USG abbastanza contenuto, 25.6%, sforna una cosa come 24 punti tirando una quindicina di volte a match, 15 rimbalzi col 60% dal campo ed il 70 per cento dai liberi. Se decidesse di impegnarsi in difesa, cosa che non può fare perché se smettesse di segnare sarebbe tutto sulle spalle di McCollum, sarebbe in lizza per l’MVP senza ombra di dubbio. (In foto, nel 2013 con la maglia di Shanxi). Ricordiamo quanto è alto? 2 metri scarsi, ma il senso per il rimbalzo non si insegna. 11

 

 

 

 

MIGLIOR CINESE: YANG MING. Spesso ci chiediamo come mai i leopardi da corsa di Liaoning siano così in alto, non avendo effettivamente particolari campioni da sfoggiare, “solo”, se così si può dire, un agglomerato perfetto di talento offensivo e sacrificio in difesa. Poi andando a spulciare i tabellini, andando a riveder le partite, ci si accorge di come tutti diano il contributo, soprattutto quelli provenienti dalla panchina. Nella vittoria dei Flying Leopards per 114 a 106 contro i temutissimi Flying Tigers di Andray Blatche e compagnia bella, è ancor più evidente questo concetto: la guardia 27enne Ming Yang esce dalla panca con la garra giusta e fa subito fuoco e fiamme, andando a distruggere le barricate nemiche inferendo 20 punti frutto di una prova balistica di notevole livello. 5 su 8 con uno strepitoso 3 su 3 dall’arco e 7 su 7 ai liberi. Le medie stagionali parlando chiaro, quando si parla di ottimi back-up players senza ombra di dubbio bisogna aggiungere il prodotto del vivaio di Liaoning. Quello che sta cercando di fare in questi anni, sebbene costellati da qualche infortunio di troppo, è quello di crearsi una solida reputazione da 3&D. Opera riuscita solo in parte, soprattuto nel comparto difensivo dove registra ottime statistiche che culminano con un ottimo 106 di DRtg ed una ampia forbice con la produzione offensiva, 123.5 il dato che si riferisce ai punti segnati in più ogni 100 possessi quando Yang è presente sul parquet (in foto a destra). Ancor più efficace quando parte dalla panca, 17 volte quest’anno, dove segna valori di 102.1 e 129.7 nei ratings avanzati, con 10 punti con il 44% da 3 punti in 21 minuti di gioco. Comunque rivedibile ed aggiustabile l’efficacia come shooter: uno scarso 49% da 2 ed un modesto 33% da 3 di media, in blanda crescita in queste gare ed in generale nell’arco della sua carriera. Liaoning, come sempre, ha l’occhio lungo e capisce sempre come far rendere al meglio i propri giocatori. 9 +

 

 

 

 

MIGLIOR GIOVANE: GU QUAN. Il giovane talento di casa Dongguan Leopards sforna una bella prestazione nel classico umido inverno di Dongguan. Utilizzato come avviene da un bel paio di partite a questa parte, da small forward sin dall’inizio del match, in 32 minuti di gioco mostra al grande pubblico ancor una volta un’ottima solidità e freddezza, merito della sua sempre crescente confidenza con il ruolo e le responsabilità a lui attribuite. Chiude con 15 punti frutto di un buon 5 su 9 al tiro ed un 4 su 4 dalla linea della carità, ben 7 rimbalzi e due assist. Dicevamo dell’aumento di responsabilità: da quando con Tonglin Sun si sono –“scambiati” i ruoli, passando da 6° uomo a starter, il significativo dato dell’USG è notevolmente diminuito, poiché non deve più guidare da solo la povera (in termini di talento) second unit, ma è libero di variare sul fronte offensivo e dedicarsi maggiormente al solito lacunoso ambito difensivo. I dati parlano chiaro: con il precedene USG del 26.7 per cento raggiungeva un misero 93 tondo tondo nel valore riguardante l’ORtg e un nerissimo 126.1 in D, ora abbiamo un decente 115.8 nella voce attacco ed un migliorato 116.2, ancora male, malissimo. ma in netto miglioramento. 10 partite fa andava per 122, ora in queste ultime 5 quel famoso centosedici, appunto. Di lavoro ce n’è da fare, ma la mano è buona, si scalda in fretta ed è supportata da un buon telaio, agile e reattivo (201 per 94) utile per ricoprire anche il ruolo di guardia. Bene così Dongguan. 8.5

 

 

L’IGNORANTE DEL GIORNO: CHEN KAI. Di mestiere power forward o trans? Per Google (scrivere il nome ed aggiungere “Qingdao” e auguri) non ci sono dubbi, la seconda “hands down”. Nemmeno per noi, visto che oggi è riuscito a far più schifo del solito, giocando davvero bene (per questa rubrica) contro non proprio i Golden State Warriors, ma bensì contro la penultima in classifica vale a dire i Bayi Fubang, un gruppo di militari che non segnano manco per sbaglio. Ridendo e scherzando, i giocatori della città della birra han preso decisamente sotto gamba l’impegno, andando a vincere solo nel finale per 104 a 103. Kai, che in foto è palesemente in after da 15 giorni, disputa una partita eccezzziunale veramente: in 17 minuti di scippi sul parquet della Youngor Arena di Ningbo, registra 0 su 6 al tiro, metà derivanti da triple che hanno mandato all’ospedale qualche spettatore, una persa e tre falli. Il supporto cinese from the bench a Tsingdao è un continuo problema, ma non è possibile che Haddadi & Co debbano bastonarne uno diverso ad ogni match per prestazioni che definire agghiaggiandi è quasi riduttivo. Arrivano comunque a raggiungere vette altissime, nonostante ci siano pesi morti come il nostro amico Chen. Impotente. 1

 

 

 

LA PERLA DEL GIORNO: “L'esercito di terracotta” è un gigantesco complesso funerario scoperto casualmente nel marzo 1974, nel quale si stima siano presenti dai 6.000 ai 8.000 guerrieri in terracotta, sebbene non si sa con certezza il numero poiché gli scavi sono ancora in corso, vestiti con corazze in pietra e dotati di armi, oltre a carri, cavalli, statue di servitori, mandarini, concubine e oggetti di vita quotidiana come vasi ed utensili, tutti perfettamente riprodotti ed in scala 1 a 1, permettendo così al sovrano di vivere “degnamente” il trapasso e nell’Aldilà. Di fatti erano di "guardia" alla tomba del primo imperatore cinese “verificabile” storicamente chiamato Qin Shi Huang, vissuto tra il 260 ed il 210 avanti Cristo. Di queste statue sono state riportate alla luce solamente 500 guerrieri, 18 carri in legno, 100 cavalli in terracotta e centinaia di manufatti, tutti perfettamente conservati. Le sole statue, famose in tutto il globo (in foto), rappresenta una minima parte del complesso archeologico, che oggi occupa un'area di 56.000 metri quadrati. Secondo la testimonianza dello storico cinese Sima Qian, nato un secolo dopo la costruzione del mausoleo, tale costruzione fu un vero e proprio affare di stato, al quale presero parte oltre 700.000 prigionieri nel corso di 10 anni di lavoro. Tale sito archeologico si trova vicino a Xi'an, capitale dello Shaanxi e storico snodo della Cina centrale, nel mezzo tra le due antiche città di Taiyuan e Chongqing, punti di riferimento nella pianura e nelle montagne della Cina rurale.

 

 

 

A. PELTRERA

 

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E. Trapani

E. Trapani

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