Ventitreesima giornata di CBA, il riepilogo e i dati

NOTA: Le giornate 21 e 22 non sono state pubblicate per problemi tecnici.

SORPRESA: GUANGDONG SOUTHERN TIGERS. Se Liaoning perde colpi, già due sconfitte nelle ultime 5 (facendo peggio di 6 squadre, alla pari di altre 2 tanto per dire …), il treno con al comando Yi e Bynum non si ferma nemmeno per scherzo. 10 vittorie nelle ultime 10 giocate, sbaragliando la concorrenza per il primo posto mettendo due vittorie di differenza sul 3° posto, ora ai Ducks. Ad oggi sono il team più in forma e forte dell’intero campionato, e sorpresa delle sorprese, il loro successo deriva da una difesa pazzesca e da un utilizzo morigerato del pace, abusato alla grandissima dalla stragrande maggioranza delle squadre presenti in CBA. Andiamo con ordine. Capitolo difesa: con un pazzesco DRtg di soli 105.8 si portano al comando solitari come un adolescente in cameretta con un pc appena comprato. Per far un paragone, i leopardi corridori primi in classifica sono 3° con 108.9. Guangdong, dall’arrivo di Bynum in poi nello specifico, subisce una miseria soprattutto con gli starter, meno di due punti minuto (media è 2.9) il che vuol dire che concedono solo il 31% dalla linea dei 3 punti (i secondi viaggiano a 33%), il 44% dei tiri totali (i secondi di lega, gli specialisti di Shanghai hanno lo 0.456, Liaoning il 47%), meno del 57% dei rimbalzi disponibili vengono raccattati dagli avversari (la media è 63.7) e come ciliegina sulla torta li ritroviamo su quasi tutte le statistiche riguardanti l’attacco in prima posizione, come ad esempio la percentuale dal campo con il 53% (Pechino secondi a 51.5). Brevemente concludo con il discorso sui possessi. Meno possessi, meno sciocchezze e più concentrazione in campo. Sono tra gli ultimi come pace, poco sopra il 90, eppure hanno una resa nettamente superiore a chi corre come un dannato dopo ogni rimbalzo difensivo, palla recuperata e simili. Si piazzano al centro classifica come punti a partita semplicemente perché hanno meno palle in mano a disposizione per scelta tecnica di coach Du Feng, volendosi dedicare alla qualità e non alla quantità. In più se perdi pochi palloni, hai il controllo del gioco con pochi errori al tiro ed una super difesa, tanto vale non correre e giocare un po’ più all’europea e diventare l’indiziata numero uno per portarsi a casa il colpo grosso. Dopo 23 giornate inoltre per la prima volta detronizzano la capolista nel rapporto punti segnati e subiti (367 contro i 365 dei Flying Leopards). 11

DELUSIONE: Ci sono tante squadre, giocatori e coach che meriterebbero di star qui, ma siamo a Natale e l’ignoranza (o i litri di prosecco in corpo) consiglia di esser buoni con tutti. 10 (kg presi dopo le feste)

MVP: SHANXI ZHONGYU. Colpaccio pazzesco dei dragoni di Shanxi che vanno ad asfaltare prima Xinjiang di ben 16 punti nella giornata precedente (116 a 100), poi Liaoning di soli 3 punti con il risultato di 97 a 94 nella più recente 23esima. Nelle ultime 10 vengono battuti una sola volta, la seconda squadra in tutta la CBA con uno storico così positivo dopo i Southern Tigers, risultati che permettono loro di agguantare il 5° posto senza particolare fatica visto che le dirette concorrenti ai playoff sono altalenanti manco fossero a DisneyLand Paris. Fino a poche settimane fa navigavano nelle acque torbide di metà classifica, lottando per entrare nella zona calda vicino all’8° posto, ma la poca brillantezza in difesa ne limitava sia la posizione in classifica sia la reale possibilità di concludere con la scritta W una partita. Il successo delle ultime apparizioni viene senz’ombra di dubbio dalla panchina: le statistiche parlano chiaro: dopo una inarrivabile Beijing con 68 punti segnati e solo 35 subiti dalla propria panchina, ci sono loro. Il merito va a Jeremy Tyler, attivissima power forward che unisce un dinamismo sconosciuto all’esperta ala Abbas, che se la smettesse di tirare da 3 sarebbe mica male (0.101…), entrambi maestri dalle conclusioni da sotto il tabellone ma con l’ex GSW che svetta con una PPS (point per shot) quasi sconosciuto ai lunghi del campionato di 1.94. La difesa, sebbene non disarmante in efficacia ma nemmeno da horror movie anni ’80, con lui in campo subisce 109 punti ogni cento possessi, un dato migliore di quanto fatto dagli starter. Ottima squadra per le botte da playoff, ad oggi una sorpresona sotto l’albero di Natale. (In foto le enormi sculture nella roccia delle grotte di Longmen, a Datong, nel nord della regione). 10

MIGLIOR CINESE: YI JIANLIAN. Il capitano di Guangdong ultimamente è in gran forma e lo dimostra ogniqualvolta mette il piede sul parquet. Nelle ultime due partite, quella vinta contro Shandong e quella difficilissima contro l’Armata Brancaleone di Tsingdao, viene spostato a centro e la sua efficacia in termini puramente numerici non fa che aumentare: 48 punti con più del 50% dal campo, 21 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate sono la somma delle sue giocate. Non a caso è quasi sempre tra i principali indiziati e poi selezionati per questa rubrica, le sue giocate rasentano la perfezione essendo la somma di una grande intelligenza cestistica (post NBA però…) e di una tecnica davvero formidabile soprattutto per il telaio che possiede, non proprio da cestista moderno, un lungagnone di 213 centimetri per 107 chili di quasi solo ossa. Con l’arrivo di Will Bynum la sua resa sul campo da gioco non ha fatto che crescere, poiché è più libero di dedicarsi alla sua più grande passione, segnare caterve di punti (0.76 al minuto). Metti un gran difensore perimetrale come l’ex Detroit e ci saranno meno magagne per i teneri lunghi di Guangdong, semplice. Ad oggi anche grazie a lui i Southern Tigers sono la squadra del momento, la vera squadra da battere. 9.5

MIGLIOR GIOVANE: QI ZHOU. #DominioQiZhou sarà l’hashtag che useremo molto spesso quest’anno, vista la scocciante ripetitività con la quale il giovanissimo lungo (non ce la sentiamo di chiamarlo centro, perché nonostante i 217 cm di altezza ha una mobilità da 4), alto come un palazzo di 6 piani e magra che se lavorasse in un fast food lo licenzierebbero per cattiva pubblicità, sta dimostrando. Il dominio numeri alla mano è evidente: nelle ultime 5 partite, in soli 26.6 minuti di media, si porta a casa ben 16.8 punti con un mostruoso 79% alla voce true shooting percentage, 83% dalla linea della carità, 7.6 rimbalzi (3.2 offensivi, top 3 di lega per ORB per minute played sopra i 25 minuti), 1 alla voce assist e rubate e, altra cifra abnorme, 4.8 stoppate. Condisce il presente di Natale con una efficacia disarmante su entrambi i lati del campo, sintetizzata benissimo dalla statistica avanzata del rating: con valore di ORtg 149.8 e un DRtg di 103.8 quando si tratta di portare a casa la vittoria è nettamente il cinese più influente nel corso di una partita in tutta la CBA, secondo in assoluto dietro solo a Michael Beasley, non certo uno scarso. Non è di certo che lesini nell’aiutar quando si sta perdendo: sebbene giochi qualche minutino di meno (il perché è un mistero), in attacco porta sotto l’albero un ORtg di 135.4 ed in difesa ci sono buoni numeri come un 109.9, non eccellenti ma pur sempre ottimi numeri considerando che a coach Wan-Jun Cui andar piano non è che appassioni più di tanto, ergo ci sono innumerevoli occasioni nelle quali Qi può farsi valere sia quando si tratta di intimidire un avversario sia quando la palla arriva tra le sue braccia lunghe qualche miglio. (In foto il campo di allenamento a pochi kilometri al di fuori della capitale dello Xinjiang, Urumqi) 9 + (stoppate a gara)

L’IGNORANTE DEL GIORNO: ZHONG CHENG. La grassissima power forward di Jilin, in foto con la faccia di chi ha visto più schiaffi che rimbalzi, nella sconfitta nella 22° giornata contro gli sprintosi Guangdong Southern Tigers per 93 a 113, disputa una partita talmente ignorante che è facilissimo descriverla. 0 su 3 al tiro in 32 minuti. Tirando solo da 3 eh, perché il campione tira in stagione tira col 40 scarso dal campo, in carriera col 28% e nonostante tutto pensa anche sta sera di essere Dennis Scott. Il ragazzo in verità ha le mani di un saldatore bulgaro e la visione del basket di Stevie Wonder. Aggiunge allo schifo ben 3 falli ed una persa, giusto per non farsi mancare nulla. La sua stazza servirebbe eccome a Jilin in questo momento, visto che si porta a spasso 206 cm e natiche da 126 kg: questi numeri potrebbero far comodo in fase di rimpiazzo per quell’animale da parquet di Denzel Bowles, sempre più stanco nel proseguo della stagione. Invece eccoli qui. Continua così cicciobomba. 00

LA PERLA DEL GIORNO: Il panda gigante, tecnicamente Ailuropoda melanoleuca, scoperto e dettagliatamente descritto dal missionario francese Jean Pierre Armand David nel 1869, è un mammifero appartenente alla famiglia degli orsi, in particolare con l’orso cinese, il più piccolo appartenente alla famiglia degli Ursidi. Il nome scientifico è deriva dal greco antico che significa letteralmente “piede di gatto , nero bianco”, invece il termine che tutti noi conosciamo “panda” deriva molto probabilmente dal Nepali “ponya”. Originario della Cina centrale, vive tutt’ora nelle regioni montuose del Sichuan, unico luogo della terra dove è presente la specie. Verso la seconda metà del XX secolo, il panda è diventato un emblema nazionale in Cina, come del WWF ed è attualmente raffigurato sulle monete d'oro e d’argento cinesi. Ora vivono per lo più in cattività, animale protetto ed a rischio estinzione, si pensa che ne esistano poche centinaia in libertà.

A. PELTRERA (@TeamIgnoranza)