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Altre leghe 19/12/2014, 20.11

Ventesima giornata di CBA, il riepilogo e i dati

L'MVP della giornata, la classifica, il miglior cinese...e il giocatore più ignorante della giornata

Altre leghe

SORPRESA: GUANGDONG SOUTHERN TIGERS. Si dice che i veri campioni escano quando realmente conta, quando realmente bisogna vincere. La partita tra i campioni in carica di Beijing contro GST doveva mostrare a tutti quanto fossero affamati ancora Starbury e compagni, invece il “Colpo grosso al drago rosso” se lo porta a casa una indiavolata Guangdong, senza se e senza ma. 122 a 98, spazzata via Pechino, che ora vede salire a 5 le sconfitte stagionali, la 4° in dieci partite. Per i ragazzi capitanati dall’ex Lakers Yi, l’ultima sconfitta risale a 9 turni fa, una vera eternità. Compatti, cattivi ed aggressivi, si candidano nettamente come unica alternativa alla sfuggevole Liaoning, ancora un passo avanti, ma chissà per quanto, ci chiediamo, andando a spulciare come il nostro solito alcuni dati: giganteschi passi avanti sono stati fatti in difesa, con l’arrivo di Will Bynum si nota già la differenza e la squadra nel complessivo è salita al 1° posto scavalcando Shanghai (gli unici specialisti in tutta la CBA) nella sezione DRtg con un ottimo 106 e nei punti subiti pace adjusted con 96.3, grandi in attacco portandosi dal 6° posto al 4° ad un tiro di schioppo dalla prima in classifica, come ad esempio i 2.34 punti segnati al minuto contro i 2.40 di Tsingdao. Se l’andazzo è questo, prepariamoci per un grandissimo finale di stagione.
In foto, il meraviglioso colpo d’occhio che offre la skyline di Guangzhou durante la notte, capitale della regione di Guangdong. 10

 

 

 

DELUSIONE: DONGGUAN LEOPARDS. Male, male, male. Dopo la sconfitta di soli 4 punti, 120 a 116, contro il solito Dominique Jones ed i suoi Jilin Northeast Tigers, per Bobby Brown e compagni sarà il caso di farsi un esame di coscienza. Partiti alla grande, zone medio alte della classifica vale a dire 5° - 6° posizione, si ritrovano inguaiati in piena zona play off con un sacco di team affamati da affrontare, tra le altre cose in questo ultimo turno tutti vincenti. Lo scivolamento al di fuori dalla linea di demarcazione per la lotta al titolo, ora al 9° posto in virtù proprio della sconfitta contro Jilin, la quale ha scavalcato le bianche pellicce di Ike portandosi in ottava piazza, porta con sé inevitabili strascichi e ripensamenti. Se il pick and roll tra Brown ed Diogu non funziona, vuoi per le serate storte o per l’inevitabile fatica accumulata per via dell’intenso calendario, l’efficacia del team crolla a picco, dato che Ike deve sobbarcarsi minuti extra per compensare la mancanza di un centro come Dio comanda che possa far fiatare l’ex grossa power forward nigeriana (Liu inguardabile in questo inizio di stagione), e Brown non sempre sul pezzo causa minutaggi pazzeschi per mancanza di vere alternative. Salvo il solito Tonglin Sun (in foto con la maglia della Cina Under 18), davvero in palla, in panchina si dorme. Spesso nelle sconfitte di quest’anno son mancati entrambi, non una coincidenza ma ormai un dato di fatto oramai. La cosa che farà più arrabbiare coach Goorjian Brian sarà proprio il fatto che i soliti noti danno il loro apporto costante alla causa portando punti e quant’altro in cascina, come i 32 + 7 + 10 per il play ex Montepaschi Siena ed i 38 + 7 per Diogu, ma poi tutti gli sforzi verranno vanificati dalle prestazioni incolori dei vari Kai, He, Li e restanti panchinari. Urge una svegliata, visto che il materiale a disposizione è davvero buono. 4

 

 

 

MVP: JEREMY TYLER. L’ala grande di Shanxi proveniente dalla San Diego High School mostra a tutti quanto sia in forma ultimamente, quasi ai livelli della foto qui sotto ma senza il whiskey dopo una teglia di parmigiana, portandolo ad essere un vero e proprio traino per tutta la squadra: assieme al compagno di scorribande Waf(f)er, asfaltano la povera ChongQing, portandosi a casa la vittoria per 130 a 103. L’ex GSW, ATL e NYK sforna una prestazione pazzesca: parte, come è solito fare, dalla panchina ed in soli 31 minuti mette a referto 36 punti e la cifra mostruosa di 23 rimbalzi (7 in attacco), aggiungendo al bottino 2 assistenze ed una rubata. Giocatore completamente ristabilito ed in crescita (si spera non sulla zona dei fianchi) dopo un avvio realmente balbettante. Nelle ultime 10 partite Shanxi ne ha portate a casa ben 8, ed il suo contributo è tangibile: in soli 33 minuti from the bench sparacchia di media 30 punti col 60% dal campo ed un incredibile 75% dalla linea del tiro libero, 14.4 rimbalzi, 1.3 assist, 1.8 rubate, 1.5 stoppate. Se non fosse che ha sempre la palla in mano (fotocopia del suo compare Von Wafer), visto che sempre in queste ultime 10 tira 20.9 volte a canestro con un USG del 35.6% (…), potrebbe dedicarsi un po’ di più a non perdere il pallone (3 ad incontro) ed a non commettere falli stupidi (3.90 di media) che ledono solo che gli interessi dei dragoni di Taiyuan, davvero in formissima in questo periodo. Tra l’altro, si fa valere anche in difesa, non proprio il suo punto di forza: da quando è scattato quel famoso “clic”, si porta a spasso un DRtg di soli 105. Non male. 10 -

 

 

 

 

MIGLIOR CINESE: HAN DEJUN. Questa volta tocca al ciccionissimo centro (si sembra uno che passava di lì per caso, ma tant’è) dei leopardi di Liaoning portarsi a casa il riconoscimento come miglior cinese. Sempre solido, come potrebbe non esserlo visto che la balena in foto (mentre fa del sano old school box out sull’Enrique Inglesias di Fujian Wang Zhelin) pesa 138 chili ed è alto 216 centimetri, a tratti macchinoso senza dubbio ma sempre e dico sempre efficace. 15 punti e 15 rimbalzi contro una buonissima Foshan, poi battuta per 117 a 109. Un centro di vecchia concezione appunto, niente fronzoli o spin moves, niente poster sugli avversari, niente stoppate clamorose, niente di tutto ciò. Solo mazzate, solida difesa, punti e rimbalzi. Perché quando le partite contano, Han spezza le ossa a tutti. Nelle 7 partite fino ad oggi disputate da Liaoning contro le squadre con il 50% di vittorie o superiori, il ciclopico centro colleziona malleoli e tibie manco fosse Montero: 65% dal campo, 80 ai liberi e 20 punti, 11 boards, 1 nelle caselle rubata e stoppata, 4 falli e 2 perse in 33 minuti sul parquet. Tra le advanced notiamo un “hands on buckets” di 0.201, cioè ogni 4 canestri in uno è coinvolto anche lui (poco, ecco perché è un silente efficace lavoratore), una OWs (stima di vittorie aggiunte grazie alle sue prestazioni offensive) di ben 3.50 e soprattutto una W’s (cioè se con lui in campo si vince) del 100%, se non c’è non ci si porta a casa la partita. Tra le altre cose fa segnare 32 punti in più quando è in campo e ne concede solo 4.2 agli avversari. In carriera non ha mai preso un tecnico come mai più di 20 rimbalzi, ma il suo lo fa. Ecco una delle tante armi della squadra in testa alla classifica. 9

 

 

 

 

MIGLIOR GIOVANE: SUN TONGLIN & GUO AILUN. Eh sempre lui. Il perché è facile, ancora una volta: se la barca affonda di cognome non fa Schettino, anzi lotta come un leone per portare a casa la pagnotta. Nuovamente perfetto o quasi, nei classici 31 minuti partendo dalla panca, mette 15 punti, i soliti 9 rimbalzi, 2 assist, 1 block e nessuna palla persa. Se non fosse per la cronica incapacità nei liberi (anche oggi 3 su 7) e per una difesa che a volte risulta ancora troppo ballerina, si parlerebbe già di uno dei top player cinesi nonostante abbia solo 22 anni. Ma non manca molto, se continua così, why not?

La giovane combo classe ’93 dei primi in classifica, partecipa alla festa nella vittoria su Foshan per 117 a 109 con 21 punti frutto di un 8 su 14 dal campo ed un due su due from free throw line, 5 assist e due rubate. Al primo anno da titolare, 30 minuti medi di utilizzo, sta ripagando le aspettative tenendo soprattutto conto della sua posizione in un roster tanto talentuoso come quello di Liaoning: 13 punti col 57% da due e il 37% da 3, 2.7 rimbalzi, 5 patti di involtini primavera consegnati ai compagni ogni sera, 1.8 rubate e solo 1 persa. Bene, bravo, bis.

 

 

L’IGNORANTE DEL GIORNO: LIU DAPENG & JOSH BOMBER HARRELLSON. Ehi ehi, qui abbiamo una delle prestazioni più ignoranti di quest’anno. La giovane ala classe ’89, nella sconfitta dei suoi ChongQing per 106 a 130 contro i dragoni di Shanxi, si prodiga nel fare lo schifo assoluto in ben 33 minuti di gioco sul parquet, tirando più mattoni che un muratore serbo con cinque Peroni da 66 cl in corpo. La magrissima small forward segna solo 6 punti ma ci sono voluti ben 17 tiri, 7 da 3 con 0 messi a segno, per realizzarli. Aggiunge anche 4 falli ed un turnover. Il suo compagno di squadra, l’ex Knicks Josh, ha pensato bene di passare il suo infortunio andando a “donnine mandorlate” nel centro dell’omonima città della squadra. I Flying Dragons, visto che il bomber viaggiava a cifro monstri tipo 13 punti con il 40% dal campo, 8 rimbalzi e 4 falli in 29 minuti abbondanti di media, l’han tagliato senza pensarci due volte. Come si dice, l’ignoranza tira più di un carro di buoi, no?
Se volete perdere l’appetito, in foto Harrellson con la stessa arroganza del paninaro fuori dagli stadi la domenica pomeriggio.

 

 

 

 

LA PERLA DEL GIORNO: La Pagoda della Collina della Tigre, in cinese 云岩寺塔 o 虎丘塔, in pinyin Yún yán sì tǎ o Hŭ qiū tǎ, è la una delle più caratteristiche pagode di tutta la Cina ed è situata a Suzhou, nella provincia di Jiangsu. Il suo nome "della tigre" si deve ad alcune leggende che narrano che, pochi giorni dopo la morte del Re si vide da quelle parti una tigre bianca, la quale dopo esser passata dinanzi al feretro del sovrano, sparì. Si pensò così che la tigre era la protettrice della tomba del sovrano, tanto da dedicarle l’intera collina. Situata sopra il grande tempio di Yunyan, della quale fa parte come propagazione sulla suddetta collina, questa pagoda fu innalzata nel 907 ed completata 961 durante il periodo delle Cinque Dinastie e Dieci Regni, quando Suzhou faceva parte del Regno di Wu. L'edificio venne realizzato in mattoni, soluzione particolare all’epoca poichè normalmente le pagode erano fatte di legno e di certo non così alte: ben 47.3 metri, 7 piani, 7000 tonnellate con una pianta ottagonale. La sua particolare inclinazione è data da un problema tecnico non ipotizzato più di mille anni fa: è supportata da colonne interne in laterizi poggianti su un suolo per metà costituito da rocce e per metà da terreno friabile. Nel corso del tempo due delle otto colonne cedettero conferendo alla pagoda la caratteristica pendenza di 3 gradi verso ovest. Nel 1957 vennero intrapresi dei lavori di solificazione delle fondamenta atti a prevenire eventuali ulteriori cedimenti, nonostante si tema si possa inclinare sempre più. Un’antichissima Torre di Pisa cinese.

 

© Riproduzione riservata
E. Trapani

E. Trapani

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 3 Commenti
  • ElChacho 19/12/2014, 20.48 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    #TEAMXinjiang. Che giocatore Han Dejun! Ahahhah