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Altre leghe 09/12/2014, 12.13

Sedicesima giornata di CBA, il riepilogo e i dati

L'MVP della giornata, la classifica, il miglior cinese...e il giocatore più ignorante di giornata

Altre leghe

SORPRESA: FUJIAN QUANZHOU BANK. I banchieri di Fujian trovano la seconda vittoria consecutiva dopo una pausa di riflessione durata ben 8 partite, battendo ChongQing nonostante un Warren in versione LBJ (50 + 8 + 9) dopo una battaglia a suon di punti, terminata 123 a 110. Mattatore dell’incontro ancora quel belloccio di Zhelin Wang, ancora una volta fondamentale e dominante con 25 punti, 9 rimbalzi, 2 assist ed una stoppata. Le cose non potrebbere andare meglio, in queste due partite segnano con continuità anche gli avanzi di galera che completano il roster, come John Lucas e DJ White, due cime del basket moderno, così il giocatore di punta di una delle più brutte città della Cina ed il suo inquinatissimo fiume Jin qui sotto in foto, può respirare andando più spesso in panchina, cosa mai avvenuta in questi anni, poiché le medie di utilizzo di Wang son ben oltre i 36 minuti nell’anno da rookie, a 18 anni, e di 40 l’anno successivo, cioè lo scorso campionato. Giocar di meno, come abbiamo visto in molti protagonisti quest’anno, non vuol dir giocar peggio, anzi, ma arrivar più freschi nei momenti clou ed avere una mente lucida per selezionare al meglio le opportunità che si presentano. Tesoro di questa esperienza, anche White parte dalla panchina e rende immensamente di più, come s’è visto recentemente. Ricordiamo che hanno perso Al Harrington, mica l’ultimo arrivato, e son crollati nel baratro. Per ora, in formissima, raggiungono il 16° posto lasciandosi alle spalle la zona rossa. 8.5

 

 

DELUSIONE: SICHUAN BLUE WHALES. Sinceramente si fa difficoltà a trovare ed a scrivere qualcosa di sensato sulla stagione e sulla prestazione del gruppo di Sichuan, la vera delusione cosmica di questa (quasi) metà di stagione cinese. A parte un’altra prevedibile sconfitta, siamo a 9 nelle ultime 10, a parte che conducono quasi tutte le statistiche capovolgendo la classifica, si accende un lumicino di speranza nelle profondità oceaniche dove son sprofondati Metta e compagni. Ha firmato nella giornata di oggi, 8 dicembre, Daniel Orton, giovane centro ex OKC e Philly, potrà riportare, con quattro mazzate sotto le plance come è solito fare, la nave in un porto sicuro come sperano tifosi dirigenti e giocatori stessi. Ma, e c’è sempre un ma che porta sfiga, comporterà il taglio di un americano. Anche noi sinceramente avremmo sperato fosse stato quello di Michele Mike Efevberha, viste le sue prestazioni alquanto vomitevoli nonostante i numeri ci contraddicano (gioca da solo…), invece questa dolorosa partenza avrà il nome di Ron Artest, intento a tornare in NBA dopo i contatti presi in queste settimane con alcune delle franchigie del circus NBA. Ahia, non li vediamo bene già adesso, figurarsi prossimamente. 0

 

 


MVP: HAMED HADDADI. Qingdao continua la marcia imperterrita, asfaltando per 120 a 89 i diretti concorrenti di Shanxi Zhongyu e trovano nel kebabbaro più piccante dell’intera CBA l’MVP della giornata e non solo. I numeri dicono tutto ma a volte anche niente, ma se la base da cui partite è una tripladoppia da 14 punti, 18 rimbalzi, 10 assist e con l’aggiunta di 4 stoppate in soli 36 minuti, c’è realmente poco da criticare e da aggiungere. La squadra della birra nelle ultime partite disputate 10 ne ha vinte ben 6 di fila ponendosi come 5-6 forza di un campionato, nonostante una partenza slow-mo condizionata dal poco feeling dei nuovi innesti e dalla pochezza della manovalanza in uscita dalla panchina. La vera soluzione è stata usare Mike Harris, non un vero genio della pallacanestro ma molto duttile, in uscita dalla panca come ala piccola, lasciando solo Dentmon ed Haddadi come starters. Fatto sta che Hamed ha beneficiato enormemente da questo cambio di rotta, portandosi a casa statistiche assurde in queste vittorie: 23 punti, 17 rimbalzi, 5 e mezzo assist con 2.5 stoppate come medie, con un incredibile impennata alla voce ORtg da un 119 ad un monstre 138 e nella difesa, marchio di fabbrica, siamo passati da 115 a 103, con oltre il 40 per cento dei rimbalzi disponibili raccattati in difesa, il 20 in attacco ed una media che sfiora il 33%. Il fatto realmente paradossale, comparandolo ad un suo simile come Andray, è la selezione dei tiri, addirittura chirurgica quella dell’iraniano: con un USG solo del 22% in 37 minuti sul campo, la TS% è del 61%, con 8.5 tiri segnati ogni 13.5 tentati a gara, per un totale di oltre 21 punti, 14 rimbalzi, 4 assist una rubata e due stoppate di media. Se si unisse a Qi, la giovane ala grande di Xinjiang, in un ipotetico duo pf + bm, non passerebbe in D manco uno spillo ed in O sarebbero cavoli amari, come suole dire spesso un caro amico. C’è chi, per fare una squadra vincente, sceglierebbe un Samuels od un Anosike, noi preferiamo nettamente le mine dentro ai calzettoni del gigante di Ahvaz. Nonostante ci faccia perdere le cornee con queste foto. 11

 

 


MIGLIOR CINESE: QI ZHOU. Eccolo qui, l’altissimo centro del 1996 come migliore tra i connazionali nella 16° giornata di campionato. Il perché è presto detto: una prestazione da ambo le parti del campo decisamente monstre contro l’ex 9° forza del campionato, la sorpresa Shandong. La larga vittoria per 112 a 88 porta soprattutto la sua firma, chirurgico in attacco e spaziale in difesa. Numeri: 19 punti frutto di un 8 su 9 da 2 punti e 3 su 3 dalla linea della carità, 9 rimbalzi (3 offensivi) e addirittura 6 blocks, merito sia buona velocità di piedi con un gran senso della stoppata stessa e sia di un corpo dalle dimensioni pazzesche, un Anthony Davis con 10 cm in più. Se gli uomini del capitano riqualificato Wan-Jun Cui (rientrato per l'esonerato Gao Min) sono tra le difese migliori del campionato, è per buona parte merito proprio di uno dei prospetti più interessanti dei prossimi draft NBA: con lui in campo la squadra ha la consapevolezza di poter avere in in attacco ed in difesa una vera e propria ancora, un pilastro: difatti si porta appresso un DRtg di 105 ed un mostruoso ORtg di 146 con un TS% di oltre il 70 per cento. Una macchina costruita per il basket, se affinata può far paura se non dominare in qualsiasi campionato. 10

 


MIGLIOR GIOVANE: XIAOCHUAN DI. La giovane power forward numero 20 delle papere di Pechino da sfoggio di tutta la sua abilità cestistica contro il duro metallo di Tianjin, aiutando a portare a casa la vittoria per 128 a 99. Nato nel 1993 e dotato di un corpo agile, 205 centimetri per 99 chilogrammi, mette in serissima difficoltà l’attacco e la difesa in tutti per tutti i 34 minuti in campo, nonostante i nomi degli avversari non siano proprio quelli degli ultimi arrivati: Shelden Williams. Partito da starter, colleziona numeri di assoluto livello, portandosi a casa un 7 su 8 dal campo con 4 su 5 dai liberi per un totale di 18 punti, ai quali aggiunge ben 12 rimbalzi (2 offensivi), depreda 2 sacchi di riso dalla cambusa nemica e stoppa un avventuriero dei Lions che si avventurava sotto canestro. Prestazione davvero completa per uno dei lunghi più solidi di tutta la CBA, i dati confermano: nelle vittorie ci mette del suo, finora partendo da sesto uomo e giocando sui 18 minuti, apportando alla squadra ben 25 punti in più ogni 100 possessi aggiungendo una solida difese con un Drtg di soli 103 (considerando la propensione non proprio difensiva dei campioni in carica); nelle sconfitte, invece, viene utilizzato molto di meno (12 minuti) ed il suo apporto alla squadra cala sensibilmente. Le percentuali calano quasi del 50%, in ratings passano a 81 per quelli offensivi (peggiore di lega tra chi gioca più di 15 minuti) a 123 per quello difensivo, un buco nero. Ha bisogno di continuità, di giocare ed il ragazzo affianco a Morris ha dimostrato di poter dare un apporto molto positivo: va fortissimo a rimbalzo (ben il 16% nella statistica ORB%, top per un 6° uomo), è preciso al tiro con il 56 % dal campo e perde pochi palloni, meno di 0.5 a partita. Beijing potrà sicuramente ripartire da lui il prossimo anno, e chissà, magari risulterà fondamentale nei playoff… 8

 


L’IGNORANTE DEL GIORNO: LIANG CAI. E’ stato particolarmente difficile, in questo turno, trovare una discreta dose di ignoranza, lo ammettiamo. Poi ci è caduto l’occhio sulle prestazioni in campo e dal parrucchiere del capello più brutto di tutto il campionato, che di nome fa Liang Cai. Che di professione farebbe l’ala piccola a Shanghai, ma decisamente a tempo perso. Nella sconfitta a basso punteggio degli Sharks contro le tigri del sud di Guangdong per 72 a 83, il meshatissimo Cai rende pubbliche le sue doti di scorer: in 33 minuti da starter tira addirittura con un 1 su 8 dal campo, prende la miseria di 3 rimbalzi e commette due falli. Il problema sta nel fatto che una giornata storta può capitare anche ai migliori, basta riconoscerlo e cercare di aiutare la squadra in altre maniere. Invece Liang preferisce intestardirsi sul tiro da 3, con risultati alquanto pietosi. Shanghai ha da recriminare per ogni partita persa, visto che in difesa sono decisamente di un paio di gradini superiori a tutti, ma se non si segna… Solito problema e soliti interpreti, visto che il ragazzo classe ’92 tira con il 39% da 2 ed il 24 da 3 in stagione. A Shanghai li fanno tutti geni, così Yao gli ha già comprato una bella casetta di mogano tutta per lui. 3

 

 


LA PERLA DEL GIORNO: La Città Proibita, conosciuta anche come Palazzo Imperiale o Palazzo d’Inverno, si trova esattamente al centro dell’antica Beijing, al lato della celeberrima Piazza Tian'anmen. Fu il centro di potere delle dinastie Ming, le quali regnarono dal 1368 al 1644 e della successiva Qing, una delle dinastie più lunghe nella storia dell’uomo dato che governarono dal 1644 al 1911. Vissero al suo interno 24 imperatori sino al 1911, anno in cui la Rivoluzione Xinhai eliminò l'ultima dinastia feudale cinese, dell’imperatore Manchiù-Qing Aisin Gioro Pu Yi. Nella foto si può intuire la grandezza e l’imponenza della Città degli Imperatori: si tratta, difatti, del complesso di edifici più grande e meglio conservato di tutta la Cina, nonché il “palazzo” più grande del mondo. Ci vollero solo 14 anni, tra il 1406 e il 1420, per completare i 980 edifici divisi in 8.707 camere, tutti in mattoni e pietra, i quali ricoprono una superficie di oltre 700 mila metri quadrati. Fu chiamata Città Proibita perché i cittadini non vi potevano entrare senza uno speciale permesso e solo i cortigiani potevano ottenere un'udienza dall'imperatore. Dal 1987 è fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO nel 1987.

 

 

A. PELTRERA

 

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E. Trapani

E. Trapani

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 4 Commenti
  • TheDream2 09/12/2014, 13.43
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Ahah veramente xD qualche ignorante dovrà pur fermarli... xD

  • TheDream2 09/12/2014, 13.38

    Come sempre una grande rubrica! Liaoning non si ferma più!